IMPORTANZA PERSONALE
Quanto siamo in grado di pratica l'auto ironia? Quanto ci prendiamo sul serio? Che rapporto abbiamo con la nostra importanza personale?
Io, so essere di una pesantezza oceanica. Ma una cosa da far cadere noci e nocciole dagli alberi prima del tempo. Questa caratteristica che per lungo tempo ho preso molto sul serio, si è
finalmente ammorbidita, lasciando spazio ad una risata, ad una vocina dentro che a volte mi dice 'sei noiosa'. Si. A volte lo sono. Mi incaponisco su cose che gli altri manco vedono o sentono.
(Il che non è necessariamente un male ma...mollare ogni tanto fa bene alla diuresi!)
Quando siamo persi nell'importanza personale ce ne accorgiamo perché solitamente si attivano due dinamiche (grazie alle quali si diventa maestri di se stessi, se ci si concede di viversele per
bene, senza barare, senza nascondere niente):
1. sono una nullità cosmica, gli altri sono tutti migliori di me.
2. sono l'incarnazione di una qualche divinità, gli altri esseri inferiori non potranno mai capirmi.
Ebbene si. Se e quando ci ritroviamo di fronte ad una di queste due opzioni (che di solito si alternano allegramente con costanza regolare) allora siamo nel cammino della maestria verso noi
stessi.
A me è successo che, cammina cammina cammina, ad un certo punto ho sentito una vocina, non troppo accomodante, che diceva così: "ma che due palle! Basta!" e da lì è partita la più bella risata
della mia vita.
Da sola, in compagnia di me stessa, della mia illusoria importanza personale e di tutto il mondo visibile ed invisibile che porto dentro.
Viaggio concluso?
Macché!
Il viaggio continua...
Francesca Tamai
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